In Cina con CRAI

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In Cina con CRAI

Uno dei punti di debolezza dell’export alimentare italiano è sempre stato identificato nella mancanza di catene di distribuzione italiane che colonizzino nuovi mercati portando con sè i fornitori. Lunedì sera ho assistito alla presentazione del progetto “Piazza Italia” (per conto del nostro cliente Le Tamerici). A Pechino sono quasi pronti tre piani di agroalimentare italiano, in vendita e somministrazione, che sono stati illustrati con dovizia di particolari. Piazza Italia dovrebbe aprire in concomitanza con le Olimpiadi. Le cose più interessanti:

– partnership attivate per l’operazione (Grana Padano, Cavit, Boscolo Etoile, Conserve Italia; Consorzio S. Daniele, Frantoi Artigiani d’Italia e SIMEST) e struttura finanziaria di tutto il progetto

– respiro del progetto: dopo i 3600 metri quadri del CBD a Pechino sono previste altre tre realizzazioni, ma anche punti in franchising, shop-in-the-shop e cash&carry

-servizi per i fornitori non ancora presenti in Cina (autorizzazioni, etichette e logistica)

PS: frequento poco il mondo della distribuzione e non ho potuto fare a meno di notare che tra i circa 200 partecipanti la percentuale di donne era intorno al 7%