è da sei mesi (o sei anni?) che tentiamo di vederci e non ce la facciamo;
vorrebbero un aiuto su certe decisioni, ma non ti passano i documenti perché “sa sono informazioni delicate”;
cambiano idea su testi e immagini ogni due per tre;
aspettano sempre la pausa della docenza e fanno domande mentre stai già parlando al telefono;
trattano i budget come elastici oppure non hanno i budget;
ci mettono un anno per progettare un sito web, l’importante è farcela;
usano il traduttore automatico e poi si meravigliano se qualcuno se ne accorge;
non capiscono la differenza tra docenza, assistenza e consulenza;
“non hanno il tempo” di fare monitoraggio delle conversazioni sul web attinenti al loro business, ma poi sono contenti se glielo fai tu;
che ti fanno il caffè ancora prima di vederti e ci mettono anche un biscotto;
te lo dicono subito che hanno bisogno di un favore e anche quelli che ne hanno bisogno, ma non sono capaci di dirlo;
ci mandano il curriculum come se fossimo un ministero e anche quelli che lo mandano senza oggetto, senza lettera di accompagnamento, senza sapere chi siamo e cosa facciamo, ma in fondo siamo nel 2009;
ti chiedono un incontro per risolvere un problema professionale “anche pagando, s’intende”;
non sanno mettere una interruzione di pagina in Word e quelli che la sanno mettere, ma non sanno cosa scrivere nella pagina;
ti chiedono di utilizzare i tuoi materiali didattici e poi non ti danno un feed back, ma anche quelli che ti dedicano un’ora per discutere di materiali didattici anche se non si lavora insieme;
ti danno del lei, ma mentre parti ti chiedono di mandargli un sms quando arrivi a casa “che c’è brutto tempo”;
ti mettono a posto un pezzetto di codice al momento giusto;
portano il bambino di quattro mesi al corso, te lo lasciano prendere in braccio e non si arrabbiano anche se hai il raffreddore;
ti richiamano quando li cerchi;
sanno scrivere le bibliografie;
ti avvertono prima di passare la telefonata “Oggi l’ingegnere è un po’ di cattivo umore” e tu non sai se lo fanno per avvertirti oppure perché pensano sia colpa tua;
ti rincorrono in stazione per ridarti un guanto perduto;
appaiono su Linkedin e fanno una battuta su qualcosa che gli hai detto l’ultima volta… vent’anni fa;
prima di tutto sorridono e poi iniziano la riunione;
ci scrivono: TANTI AUGURI DI UN FELUCCUSSIMO NATALE (sic).
… e tanti auguri anche a quelli che non rientrano in queste categorie, ma con i quali abbiamo condiviso il 2009.
PS: Bonucchi e associati torna ai normali ritmi di lavoro dal 07/01/10.