Sono reduce da un paio di settimane infarcite di programmi per il sostegno alla creazione d’impresa, in pratica ho visto una quantità industriale di aspiranti imprenditrici e ho cercato di passare loro le basi per stendere un business plan e la relativa ricerca di mercato.
Ieri, cercando di recuperare un po’ del consueto monitoraggio blog, sono incappata in un bel post su Conversazioni Marketing, che riprendeva da Loïc Le Meur. Ho iniziato a scorrere il decalogo:
1. Non perdere tempo nel cercare un’idea di business rivoluzionaria.
Non la troverai. Individua invece uno “spazio libero” e agisci quanto più rapidamente possibile.
2. Condividi le tue idee.
Comunicare con gli altri soggetti, sia collaboratori che concorrenti, ti aiuterà a ricevere consigli preziosi e a capire di più quello che stai facendo.
3. Crea la tua comunità.
Utilizza gli strumenti che il web ti mette a disposizione per farti conoscere al grande pubblico.
4. Ascolta la tua comunità.
Dai sempre un feedback a chi entra in contatto con te: rafforzerai la tua posizione e salderai maggiormente il legame con chi ti segue.
5. Cerca collaboratori che siano migliori di te e crea con loro un gruppo di lavoro.
Acquisisci le abilità che ti mancano da chi ne è già dotato.
6. Riconosci per primo un problema.
Capiterà sempre di sbagliare: riconoscilo in pubblico, discutine con la tua comunità e con il tuo team. Apprendere dagli errori per non commetterne altri.
Fino a qui ero entusiasta, annuivo e condividevo, progettavo già di inserire nella documentazione di un corso questi consigli, poi mi sono venuti i brividi:
7. Non perdere troppo tempo in studi di mercato.
Più efficace è lanciare versione test del prodotto/servizio nel mercato e studiare le sue reazioni. Il prodotto si migliora testandolo.
8. Non ossessionarti con il business plan.
E’ certo che lo sviluppo della tua attività seguirà delle strade non previste.
9. Non esagerare con il marketing.
L’obiettivo dev’essere in primis che la comunità si innamori del tuo prodotto.
Ho pensato che fosse solo deformazione professionale e sterile difesa delle mie competenze ormai datate. Poi ho capito quanto possa essere diverso l’ambiente del micro-business in Italia rispetto alle start up che aveva in mente l’autore. Troppo rischioso trasferire questi consigli sul target medio della creazione d’impresa in Italia, che proprio non c’è il pericolo che si ossessioni con il business plan o esageri con la ricerca di mercato.
Il decalogo termina così:
10. Non porti come obiettivo quello di diventare ricco.
Il denaro è la conseguenza del tuo successo. Mira quindi al successo
E su questo direi che il riferimento migliore sta sul blog di Luca Baiguini
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