Marchi e domini, repetita iuvant

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Marchi e domini, repetita iuvant

Nei seminari sulla creazione d’impresa lo ripetiamo fino alla noia: durante la stesura del business plan bisogna dedicare tempo e attenzione per definire le seppur semplici architetture del sistema dei nomi di marca. Naturalmente non si tratta di procedure di naming sofisticate, per le quali ci si deve sempre rivolgere agli specializzati. Però scegliamo nomi di marca (per l’impresa, per la marca vera e propria, per i prodotti) evocativi, originali, proteggibili, trattabili  graficamente ma soprattutto sensati.

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Sensati significa:

  • che evitino sprechi
  • che non procurino guai (legali)
  • che portino acqua al mulino del resto della comunicazione invece di ostacolarla
  • che non siano complicate elucubrazioni che solo l’aspirante imprenditre comprende
  • che non siano sigle che per essere comprese si fanno fuori il pay-off
  • ma anche che non ci creino problemi quando andiamo a registrare un nome a dominio.

Allora tanto vale sincronizzare i due momenti, quello dei marchi e quello dei domini. Come ben scritto da Pamela Ferrara (via Michele Polico), “Oggi è infatti buona norma, per un’azienda nascente, controllare quali domini sono liberi prima di deciderne il nome”: sante parole.